La nostra anima «svelata» dal paesaggio da Corriere.it del 18/10/2011
Lo psicologo Fuligni: «Ad ambienti fisici armonici corrispondono positive attivazioni della mente»
LUCCA – Attenti a dove abitate, guardatevi attorno: dietro a un paesaggio metropolitano si potrebbe nascondere la vostra anima. Già, perché una piazza, una chiesa, giardini all’italiana, tecnologie urbanistiche innovative, ma anche degrado, sporcizia e cementificazione selvaggia, possono cambiare il carattere e la psiche di una persona. È il rapporto che intercorre tra quella che gli psicologi chiamano «self identity» e «place identity», identità individuale e identità del luogo, e che sarà uno dei temi dibattuti a Lubec 2011, la rassegna internazionale sui Beni culturali e le tecnologie che si apre, sotto l’altro patronato della presidenza della Repubblica, giovedì 20 ottobre a Lucca.
L’AMBIENTE CHE (CI) CAMBIA – Paolo Fuligni, psicologo, docente universitario ed esperto di ecologia urbana, (…) spiega: « La morfologia del luogo, i suoi spazi, così come i suoi suoni e i sui colori o magari i non colori, hanno un peso significativo sull’identità delle persone che lo abitano, sul loro comportamento e sul loro benessere psico-fisico». La tecnologia sembra avere un ruolo importante per dimostrare il rapporto tra psiche-paesaggio. A Lubec saranno discusse alcune ricerche realizzate con l’aiuto della risonanza magnetica. «A paesaggi e ambienti fisici armonici ed esteticamente gradevoli – spiega Fuligni – corrispondono positive e benefiche attivazioni di aree encefaliche importanti.
MAPPA DEI CARATTERI – In risposta a tali stimoli si genera infatti un’organizzazione sincrona e un aumento di connessione tra diverse aree dell’encefalo, potenzialmente capaci di generare un aumento della socialità. Per contro, a stimoli ambientali stressanti (traffico, affollamento, alte densità) o ipostimolanti (monotonia, grigiore), corrispondono indesiderabili attivazioni di aree connesse all’allarme, alla chiusura e, virtualmente, alla risposta aggressiva». Fuligni e suoi collaboratori stanno cercando di creare una mappa dei caratteri delle città e delle campagne italiane. Un lavoro sul campo, difficile e complicato, che è appena iniziato in Toscana e che poi si allargherà al resto d’Italia. «Uno studio che potrebbe essere fondamentale per dimostrare come il paesaggio e i beni culturali non siano solo estetica e cultura – dice Francesca Velani, direttore di Lubec – ma sostanza stessa della psiche umana». Come dire, l’evoluzione mentale dell’uomo passa anche attraverso un palazzo esteticamente da censurare o una strada piena di traffico. Non è un caso che siano in aumento nevrosi e psicosi provocate dal paesaggio urbano.
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“Che sei triste come un funerale in novembre, a Lodi, con la nebbia…”
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Il World Monuments Fund ha stilato la lista dei “luoghi in pericolo” in 41 Paesi. Palazzi, chiese, stazioni ma anche paesaggi, tradizioni e interi quartieri. Dal Burkina Faso alla Turchia, dalla Cina all’India.
World Monuments Fund (WMF) è un’organizzazione no-profit privata con sede a New York City. Il suo fine è la preservazione di manufatti architettonici storici e di siti con rilevanza storico-culturale in tutto il mondo, attraverso il lavoro sul campo, la promozione, la concessione di borse di studio e fondi per l’educazione e l’addestramento di esperti in loco.
Il sito di World Monuments Fund
World Monuments Fund Overview from World Monuments Fund on Vimeo.
questo è veramente interessante!
lili